Giu
25
2012

LA RISPOSTA DELLA FIMMG ALL’ INFERMIERE NURSIND

Periodicamente dobbiamo assistere ad attacchi più o meno velati verso la figura del medico di medicina generale( mmg) . L’ultimo ma non meno offensivo, parte dall’articolo della proposta del nursind sull’istituzione dell’infermiere di famiglia come soluzione all’elevato numero di codici bianchi(testualmente).

Forse pecca di scarsa modestia. Infatti, dietro ogni codice bianco, se non varia colore, c’è da fare prima una diagnosi e poi instaurare una terapia più o meno impegnativa a seconda del caso. Diagnosi e terapia che presuppongono competenze che se l’infermiere me lo consente, fanno parte dell’arte medica, che si acquisisce con  sei anni di corso di laurea magistrale più 4, 5, o 6 di specializzazione post laurea, curriculum di moltissimi medici di medicina generale. Quindi si dia pace l’infermiere, con rispetto, che il gap tra la laurea in medicina e chirurgia e quella in scienze infermieristiche è abissale, ed è a malapena sufficiente per fare il cosiddetto triage.

Le lauree non sono tutte uguali, perché è definita tale anche la laurea breve in scienze infermieristiche, ma che rispetto al corso per infermieri che in passato era di competenza dell’ASL, poco hanno aggiunto anzi…. E’ solo cambiato l’organizzatore del corso ma con il solo scopo di accumulare potere.

Aggiungo che tutte le figure sanitarie sono necessarie ed insostituibili ma ognuno nelle proprie funzioni.

E’ sconcertante come una persona di normale capacità intellettiva (lo attribuisco ad influenze climatiche) possa parlare del lavoro altrui in modo cosi approssimativo, e per ovviare a questo mi premuro di fornirgli un po’ di numeri.

I Medici di Medicina Generale da tempo sono organizzati, dove è possibile, in medicine di gruppo. In questi studi i medici garantiscono una apertura al pubblico durante tutto l’arco della giornata, e il medico presente garantisce accoglienza e soluzione completa ai problemi dei pazienti propri e degli altri colleghi del gruppo.

Un medico di medicina generale massimalista, in cinque mesi di attività ambulatoriale totalizza 4200 contatti con i propri pazienti nei quali sono incluse visite, prescrizioni counseling e tutte quelle attività e prestazioni fatte e non riportate nel conteggio.

Aggiungo a questo i contatti telefonici (circa 4000/anno), che ciascun medico garantisce spesso negli orari più diversi: diurni e talvolta notturni, festivi e quant’altro. Aggiungo anche le certificazioni,  anche quelle che talora sono  di competenza di altri professionisti.

Di fronte a questi numeri mi pare perlomeno inopportuno e fuorviante parlare di 9500 codici bianchi per 21 medici qual è l’organico del PS (dati ASL) come un problema, anzi il Problema.

Ritengo inoltre diffamatorio e forse penalmente perseguibile, l’affermazione fatta dal responsabile nursind ‘’ il fenomeno dei rientri, è il segnale che dopo la dimissione non vengono seguiti adeguatamente, e il medico di famiglia non si fa vedere o sentire’’.

Non entro nel merito delle questioni economiche trattate dal signor nursind perché il luogo dove ne vorrebbe discutere non è consono a gente perbene. Chiudo invitando il responsabile Nursind a confrontarsi civilmente con una categoria di professionisti che hanno sempre guardato con rispetto al ruolo e al compito insostituibile dell’infermiere, ma che non scendono a livello di insulto per tutelare la propria dignità professionale, perché rispondono con la propria opera adeguata e qualificata,  quotidianamente, e che riscuotono in tutti i sondaggi un indice di gradimento tra i cittadini che non ha pari con gli altri operatori del SSN.

Segretario Provinciale

Federazione Italiana Medici di Medicina Generale

Giovanni Sanna